Pacentro lettera commossa dell’interno d’Abruzzo

In Abruzzo tra “Borghi sommersi” e “borghi salvati”

L’Abruzzo che piange e si rialza.

L’Abruzzo che si lamenta e non cambia.

L’Abruzzo che vorrebbe ma non riesce a trovare dentro di se’ le giuste motivazioni.

L’Abruzzo tra “borghi sommersi” e borghi salvati”.

Già l’Abruzzo.

Geografia interna d’Abruzzo

Una ripresa con il drone che mostra tutta la bellezza di Pacentro.

Corro via di mattina presto sulla Nazionale Adriatica, lungo la direttrice che taglia di netto, insieme all’asse ferroviario il costruito litoraneo. Questa affascinante terra sembra essere sezionata secondo più strisce, che stravolgono man mano vegetazione ed edificato.

Ci sono “borghi sommersi” e non curati e “borghi salvati”che s’impegnano per mostrare non solo all’Italia, ma anche all’estero la loro grande bellezza.

Pacentro la posiziono comodamente tra i salvati.

Arrivo al castello di Pacentro

Volevo tornare nel paese dopo quattro anni di assenza per scrivere una lettera inneggiante la modernità, intervistando i residenti e vivendo la loro routine giornaliera, studiando tra le ragnatele di rughe che solcano i visi degli anziani, la geografia commossa del loro passato, ed invece mi ritrovo a scrivere un pezzo totalmente differente, meno empatico e più turistico sull’interno d’Italia.

Già alla prime luci dell’alba, la cittadina pullula di stranieri con macchine fotografiche  e grandangoli, che camminano tra le rue chiedendosi chissà cosa, mentre parlottano solertemente.

Cerco un punto in alto per le prime riprese sulle meravigliosi torri, che formano un maniero assai misterioso. La luce non è buona e dopo aver volato per un po’, cerco uno spiazzo dove poter trovare spunti per nuovi scenari.

Chiesa di Santa Maria Maggiore, un gioiello di architettura nel cuore del tessuto urbano di Pacentro

Il drone agevola il mio lavoro di giornalista, perché mostra dall’alto elementi che sfuggirebbero al mio occhio, ma ha un grande difetto, dato che quando mi concentro sul volo, dimentico la bellezza delle chiacchere fatte al bar con qualche buon tempone paesano, i pettegolezzi delle signore che sedute tra le piccole rue mi concedono, gli sfregi dei palazzinari, i gatti tra i vicoli e le foto storiche in black and white.

Ma la gente legge poco ed i miei video, diventano uno zuccherino per incuriosire i lettori.

Un borgo, la sua gente e la Zipline

La nuova attrazione turistica della città di Pacentro: la Zipline, che collega la vallata emozionando i turisti.

Pacentro mi si presenta nuda con la sua storia, le sue faticose viuezze e la sua onesta cittadina, che sorride curiosamente e ciarla. E’ dura resistere a questa affabile gente, che vedendomi accaldato mi fa entrare in casa per dissetarmi, qualche volta con un boccale di birra, a cui devo desistere, perché altrimenti il volo, potrebbe, a me quasi astemio, riservarmi qualche difficoltà.

La trovo cambiata Pacentro, in meglio. Finalmente, mi muovo per il mio blog, in centro Italia e sento sempre la solita fuffa: crisi, tasse e spopolamento giovanile. Qui finalmente si cambia registro e la nuova Zipline, una ingegneristica funivia, che corre velocemente lungo tutta la valle e che sta divenendo uno dei poli d’attrazione della ridente cittadina. ne è la cruda testimonianza.

La cosa favolosa e che non c’è stato un notevole spopolamento, ma un buon cambio generazionale, in cui i tanti ragazzi, hanno preferito rimboccarsi le maniche abbandonando il benessere personale per dedicarsi a quello collettivo, ed impegnarsi per dare un giro di vite al piccolo paesino.

La corsa degli zingari un evento in valle da non perdere

La folle e folcloristica “corsa degli zingari“, che attualmente è uno delle attrazioni turistiche più gettonata di Pacentro. (Foto di Federico Garofalo)

Massimo, uno dei suoi co-titolari, mi osserva in piazza, “recintatami” per l’occasione dai gentili vigili urbani e viene verso di me, chiedendomi con garbo, delle riprese sulla nuova struttura. Mi racconta, la grande voglia di riscatto dell’intera popolazione, attraverso manifestazione, tra le quali “La corsa degli Zingari”, che è quella più gettonata.

Più che una corsa, penso tra me un vero inno alla follia, perché correre scalzo tra le lastre di pietre che pavimentano Pacentro è pazzia pura, perciò doppiamente affascinante. Oltretutto per assimilazione, considero la parola zingaro come sinonimo di gitano, mentre invece il suo significato è molto più semplice: scalzo.  Un evento in valle da non perdere.

Pacentro il borgo dell’anima

Pacentro è cosi: un borgo che ti prende il cuore, un paese dell’anima che una volta visitato ti si cuce magicamente addosso nei segreti più profondi del tuo cuore.

 

 

Fonte: link

A cura di Marco Iaconetti

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