ALCUNI CHIARIMENTI IN MERITO ALL’ESCLUSIONE DI ANDREA MOHAMED

In queste ore sto leggendo articoli e commenti vergognosi che offendono la Corsa degli Zingari, Pacentro e tutta la comunità di cui faccio parte.

Ci tengo quindi a fare chiarezza una volta per tutte su quanto accaduto domenica 3 settembre.

La Corsa degli Zingari è una tradizione che ha reso nel corso dei secoli il nostro borgo famoso nel mondo.

La Corsa degli Zingari non è una gara sportiva, ma un evento di fede e tradizione.

Gli “Zingari” corrono, non per vedere chi tra loro è il più forte, ma per devozione verso la Madonna di Loreto.

Ecco perché quest’anno abbiamo avuto il privilegio di ottenere, tra gli altri, i Patrocini del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo che ne hanno riconosciuto la coerenza con la loro missione istituzionale: far conoscere nel mondo una tradizione plurisecolare fatta di fede, sacrificio e passione.

Se la Corsa degli Zingari fosse stata una competizione sportiva sarebbero arrivati Patrocini di altro tipo.

Andrea Mohamed è un ragazzo che ho conosciuto lo scorso anno, al quale voglio bene come ad un figlio e col quale sono rimasto sempre in contatto. A portarlo in trionfo sulle spalle per le vie di Pacentro dopo la vittoria sono stato proprio io.

Per questo io e il Direttivo siamo rimasti sconcertati quando si è presentato circondato da amici che indossavano magliette che, seppur simpatiche e goliardiche, non erano coerenti con la nostra tradizione. Ci duole aggiungere che, di fronte ai ripetuti richiami, non tutte le maglie sono sparite e l’atteggiamento di alcuni di loro si è fatto via via più strafottente nei confronti del mio staff.

Andrea, da ragazzo sensibile ed intelligente qual è, sa che il nostro non è un evento sportivo nel senso classico del termine e che non tutto quello che è ammesso nella vita civile può essere opportuno durante riti sacri. Per esprimere quel tipo di entusiasmo ci sono gli stadi o i palazzetti. Non le strade di Pacentro mentre si sta preparando il rito della Corsa degli Zingari.

Ci tengo a sottolineare, per bloccare immediatamente i leoni da tastiera che stanno già usando la storia personale di Andrea e la sua diversa religione per farne un caso mediatico additandoci come razzisti, che negli anni ’90 ricevettero una squalifica dei ragazzi Pacentrani che si tolsero le maglie da gara sotto il tricolore, per sventolarle come bandiere. Il gesto fu sanzionato dal Direttivo dell’epoca. Così come è accaduto anche a tanti altri Pacentrani per i motivi più svariati nel corso degli anni. Tra questi l’Ing. Andrea Giampietro, oggi nostro responsabile della sicurezza, sanzionato dal padre, all’epoca membro del Direttivo, e punito con severità come chiunque altro.

Domenica le maglie goliardiche non le indossava Andrea, è vero. Ma Andrea si è reso in comunque partecipe del gesto. I “supporter” sono arrivati a Pacentro con lui e tutti assieme camminavano per il centro con atteggiamenti più che normali a San Siro o all’Olimpico. Ma inammissibili durante la Corsa degli Zingari.

Potrei dire tanto altro su quanto accaduto in quei minuti e nelle ore successive, ma ne ho parlato ieri sera direttamente con Andrea e quei pensieri resteranno tra me e lui. Non farò il gioco di chi si permette di speculare su una delle tradizioni italiane più antiche per due minuti di celebrità.

Voglio fare però alcune puntualizzazioni perché non posso permettere che venga gettato fango sul lavoro della nostra Associazione il cui unico scopo è tramandare la tradizione della Corsa alle generazioni future e far conoscere il nome di Pacentro nel mondo.

Quanto accaduto domenica è un incidente di percorso che non pregiudicherà ad Andrea la partecipazione alla Corsa degli Zingari 2024 e a quelle successive. Non ci sto che si parli di razzismo, di privazione dei diritti e di scorrettezza. Chi mi conosce sa quanto sono sensibile a certi temi.

Andrea quando ha vinto lo scorso anno è stato festeggiato esattamente come tutti i vincitori del passato. Pacentrani e non. Per solidarietà nei suoi confronti, visto che il giorno della sua vittoria non aveva amici che lo portassero in trionfo, lo abbiamo portato sulle spalle per tutta Pacentro io e il vicepresidente. Onore mai riservato ad altri nella storia della Corsa.

Andrea ha rappresentato la Corsa in diverse occasioni istituzionali. E siamo stati tutti orgogliosi che ci rappresentasse. Perché per un anno lo avremmo trattato come un amico fraterno, mentre oggi lo avremmo discriminato per le sue origini e la sua religione? E perché la discriminazione sarebbe stata attuata solo nei suoi confronti se anche altri, tra le fila degli Zingari e degli Zingarelli, appartengono ad un’altra cultura?

Andrea l’ho sempre trattato come un figlio. E spero vivamente che ci si possa tornare ad abbracciare come prima. Ho apprezzato molto che sia rimasto a sostenere i compagni sul percorso. Non apprezzo, invece, che persone intorno a lui sporchino il nome della Corsa degli Zingari per due minuti di celebrità.

Ho saputo che anche dei ragazzi rumeni si stanno lamentando perché sono stati esclusi e quindi discriminati. Ci tengo quindi a rinfrescare il regolamento a chi evidentemente ora vuole cavalcare quest’onda mediatica senza sapere cosa sia la Corsa degli Zingari.

Non ammettiamo preiscrizioni come nelle manifestazioni sportive. Gli aspiranti “Zingari” (termine che nel nostro dialetto vuole dire scalzo) si devono presentare intorno alle 16:00 al torrente Vella. Qui si assegnano le maglie fino ad arrivare al tetto di 35 partecipanti. Se i concorrenti sono in numero superiore si dà la precedenza ai Pacentrani.  Pacentrani si è di origine, non per residenza. Se non si arriva al tetto dei 35 i posti liberi vengono assegnati ai non Pacentrani in ordine di arrivo al punto di ritrovo. Quindi nessuno può avere la certezza di prendere parte alla Corsa fino a quando non scade l’ora delle iscrizioni. Domenica c’è stato un boom di presenze sia tra le fila degli Zingarelli che tra quelle degli Zingari. Onestamente nemmeno noi ce l’aspettavamo. Circa dieci persone sono rimaste senza maglia. Tra cui molti Pacentrani. Siamo stati quindi costretti ad alzare il tetto a 38 per assegnare 3 posti a “non Pacentrani”. Questo perché da noi sono e saranno sempre i benvenuti. A patto che capiscano che non stanno correndo una gara podistica convenzionale, ma si stanno rendendo protagonisti di una tradizione sacra. Ma, ripeto i posti riservati a loro sono limitati perché questo vuole la tradizione. Che, ricordo a chi non lo sa, è una tradizione religiosa plurisecolare. Una tra le più antiche d’Italia. Si può non essere d’accordo o meno con le sue regole, ma parlare di violazione dei diritti umani, pari opportunità e razzismo è fuori contesto e strumentale oltre che non rispondente al vero.

Con questo spero di aver chiarito quanto accaduto e riportato il focus sugli Zingari e gli Zingarelli che ci hanno scaldato i cuori con il loro coraggio e la voglia di tramandare una tradizione fin da piccoli.

Come già detto, siamo profondamente dispiaciuti che oggi, invece di fare festa, si cerchi un pretesto per “sporcare” Pacentro, i suoi abitanti e i suoi riti ultracentenari.

Come Presidente dell’Associazione della Corsa degli Zingari mi riservo di agire per vie legali verso chiunque abbia offeso o offenda il buon nome della Corsa e della nostra Associazione con affermazioni che non trovano riscontro nei fatti accaduti.

 

 

Giuseppe De Chellis

Presidente Associazione Corsa degli Zingari